luglio 2010


Un giorno morirò, questa è l’unica cosa certa della mia vita. Quando accadrà, quando il mio cuore cesserà di battere e i miei polmoni smetteranno di respirare, il mio account su Facebook continuerà a esistere. I miei “amici” potranno ancora scrivere messaggi e vedere i contenuti da me inseriti. Ma davvero resterà tutto come prima? Non è detto. Qualcuno potrebbe segnalare a Facebook il mio decesso, e richiedere che il mio account venga trasformato in commemorativo o rimosso del tutto. Facebook ha predisposto un apposito form per effettuare la segnalazione. Stavo pensando a una cosa: per ovvi motivi non potrò essere io a segnalare la mia morte, ma penso che dovrei essere io a decidere il destino del mio account. Ora che sono viva, Facebook dovrebbe darmi la possibilità di esprimere la mia ultima volontà. Lo so, può sembrare una cosa macabra… ma un giorno spirerò, e subito dopo non potrò più decidere nulla. Questa è la realtà.
Non mi ero mai domandata, prima d’ora, che fine avrebbe fatto il mio account su Facebook dopo la mia morte. Probabilmente perché i miei “amici” erano tutti quanti vivi e vegeti. Ora non è più così. Due giorni fa, visitando dopo parecchi mesi la bacheca di Massimo S., ho scoperto che è deceduto. Non ci credo ancora. Massimo è morto il 3 novembre 2009, a causa di un arresto cardiaco. Io l’ho saputo il 16 luglio 2010. Per me è come se fosse morto l’altroieri. Penso a lui e sto malissimo. Io e Massimo ci conoscemmo nel 1991. Non ci vedevamo da molti anni. Un giorno, nel novembre del 2008, pensai di cercarlo su Facebook. Lo trovai. Ci scambiammo qualche messaggio per raccontarci cosa avevamo fatto negli ultimi anni. Ora nel mio cuore si agita un grandissimo rimpianto: non aver rivisto Massimo dopo averlo ritrovato su Facebook. Nè lui, nè io, abbiamo pensato di rivederci per fare quattro chiacchiere. Guardo le sue foto on line e non mi sembra vero. Massimo non c’è più. Ricordo ancora il gusto dei suoi baci alla nicotina. Io non fumavo, lui sì. Ricordo il nome che aveva dato alla sua chitarra: Camilla. Ricordo quando mi disse che da piccolissimo era stato operato al cuore, e mi fece vedere la cicatrice. Sto ricordando tutti i momenti passati con lui. Non lo dimenticherò mai. Come potrei dimenticare il primo amore della mia vita?

Fatevi due risate con lo spettacolo di Filippo Timi:

E fatevi due risate con

la mia prima lettera al Rolling Stone:

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